03/11/09

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Vista la prossima uscita cinematografica di una delle più famose opere letterarie di Wilde, trovo quasi doveroso scrivere qualcosa sul libro stesso. Come forse avrete capito, sono piuttosto scettica per quanto  riguarda le trasposizioni letterarie sul grande schermo. Capisco che a volte certe scene siano impossibili, per un motivo o per l’altro, da realizzare. Ma tagliare dialoghi o scene che sono il fulcro stesso dell’opera e aggiungere visioni personali, esaspera il tutto. Comunque la speranza è l’ultima a morire…

Detto questo, passiamo a parlare del creatore di Dorian Gray… Per la sua epoca Wilde era di certo un personaggio fuori dagli schemi e le sue opere rispecchiano questo suo modo di fare anticonvenzionale e provocatorio. Fu, come molti artisti dell’epoca, incompreso e talvolta disprezzato. Mi meraviglia però sapere che tuttora certe persone, avendo in mente proprio l’inquietante e originale Dorian Gray, pensino a Wilde come a un personaggio oscuro o semplicemente ambiguo (con accezione negativa, ovviamente). Comunque, per quanto mi riguarda, non sarà ricordato solo per quest’opera bellissima. Basti leggere, per esempio, “L’IMPORTANZA DI ESSERE ONESTO” e “UN MARITO IDEALE”, meravigliose commedie dell’equivoco.

Per chi si avvicina per la prima volta a opere di questo livello deve tenere conto che il modo di esporre sarà, ovviamente, diverso a quello cui siamo abituati con le opere moderne. E non parlo solo del divario di termini lessicali che ci divide dal 1800 - 1900. Parlo della descrizione dei luoghi e della bellezza stessa dei personaggi, in particolare del protagonista. Il fatto che Wilde si soffermi tanto sulla bellezza di Gray, non sottolinea il fatto che l’autore sia stato omosessuale*. Semplicemente è il fulcro del romanzo,  dal quale si svolgerà la trama che ci guiderà ad un epilogo sorprendente. Come sempre, consiglio di leggere l’opera scritta (per chi ancora non l’avesse fatto). Se, come me, criticate ogni dettaglio del film che non trova riscontro nel libro, vi consiglio di leggerlo solo dopo averlo guardato al cinema. Questo onde evitare che il vostro vicino di poltroncina, infastidito dai vostri borbottii, vi rovesci la maxi confezione di pop corn al burro in testa…

 

* Ho tenuto a fare questa precisazione perchè ho sentito dire anche questa assurdità purtroppo. Ma ciò che  forse alcuni non hanno capito è che nelle opere sono irrilevanti certi tipi di orientamenti (se così si può dire). Inoltre se usassimo questo metro di misura con chiunque parli della bellezza di esponenti del proprio sesso, dovremmo includere anche Gabriele D’Annunzio. Come invece è risaputo, era semplicemente un esteta e il vate della bellezza (simile in questo al Dorian di Wilde, ricordiamo infatti IL PIACERE di D’Annunzio). E anche se così non fosse, non abbiamo nessuna intenzione di giudicare le loro opere da queste cose…

BUONA LETTURA… E BUONA VISIONE!!!

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